[RECE] Il Ragazzo Invisibile


Se il buongiorno si vede dal mattino, io sono soddisfatto.

Sono andato al cinema con aspettative molto basse, dopo che questo progetto, nato con tutte le intenzioni giuste, è stato massacrato abbastanza all'unanimità (chi più chi meno).
Proporre un film di genere fantascientifico in Italia è qualcosa di coraggioso, che purtroppo e inspiegabilmente non si vedeva da anni (se non per qualche imbarazzante eccezione sporadica).
"Il Ragazzo Invisibile" fa parte di un progetto multimediale che comprende un fumetto, edito Panini Comics e scritto dai tre autori della sceneggiatura e da Diego Cajelli (affermato sceneggiatore fumettistico), questo film e un romanzo. Tutti e tre i prodotti coprono circa lo stesso periodo temporale, con punti di vista diversi (il romanzo mi manca, recupererò).

La storia non è nulla di rivoluzionario: un ragazzino sfigatissimo un giorno scopre di avere il potere di diventare invisibile e mentre cerca di capire e controllare le sue capacità si trova coinvolto in un giro di rapimenti di bambini, che lo porterà a scoprire le sue origini.
Senza andare troppo nel dettaglio l'ambientazione, per quanto semplice (c'è più di quello che ho detto, voglio evitare spoiler), funziona molto bene, lasciando molte diramazioni aperte e approfondibili in un eventuale (ma, ad occhio, poco probabile) seguito.
La sceneggiatura non è perfetta, molte dinamiche sono frettolose (sfiorando il ridicolo in alcuni passaggi, come il primo incontro fra il protagonista e la sua innamorata sull'altalena) e alcuni dialoghi sono davvero scarsini, ma è una caratteristica che hanno anche parecchi film blockbuster, non mi sembra il caso di accanirsi.
Gli effetti speciali usano la regola "pochi ma buoni", e sono davvero sorpendenti (e amalgamati con maestria nel contesto).
La recitazione è il punto debole del tutto: al di là dei giovani protagonisti, che si possono criticare fino a un certo punto (e che anzi sono forse i migliori del lotto), i comprimari adulti non sono all'altezza, la recitazione è piatta e poco incisiva. Si poteva fare molto di meglio.
La regia di Salvatores è pulita e riesce a tenere insieme tutti i pezzi, senza guizzi particolari. Meno di pregio la fotografia, la cura dell'immagine si meritava di meglio, ma visto il budget limitato (otto milioni di euro) non si è voluto forse strafare in quell'ambito.

Non è un capolavoro, non è un film perfetto, ma se questo è un banco di prova sul genere, direi che è un test superato (con ampio margine di miglioramento).

Fossi stato io a decidere, avrei usato in modo diverso il budget rimandando la componente multimediale (che è sempre espandibile a postumi) e concentrandomi più sull'aspetto visivo del film, in modo di ottenere il risultato migliore sulla componente core del progetto.
E, ecco, magari spingere in modo che non uscisse nella settimana più densa di uscite dell'anno, dandogli un suo spazio in cui emergere, non avrebbe fatto schifo eh...


Commenti

Post più popolari