[RECE x2] To The Wonder / Pacific Rim

Recensione doppia di due film che non potrebbero essere più diversi di così...

To The Wonder
Io a Malick voglio bene. Ma tipo tanto. Dopo The Tree Of Life l'attesa era tanta, ma purtroppo non è stata ripagata. "To The Wonder" si è rivelata una brutta ripetizione del precedente lungometraggio, ma totalmente privo di quella grandezza e di quella profondità che lo avevano caratterizzato. Il legame è evidente (e a quanto pare nella sua testa questa storia avrebbe dovuto far parte della precedente), ma il registro risulta parecchio fuorviante. E' una storia che parla di amore, ma lo fa in un modo non convincente e che cade troppo spesso nell'autocompiacenza (negare, per esempio, che un gran numero di inquadrature sono fatte solo ed esclusivamente perchè lui le può fare è negare l'evidenza),e il cui gusto poetico finisce troppo spesso nello stucchevole e nel fine se stesso. La storia stessa è decisamente bizzarra, le relazioni fra i personaggi sono a dir poco dubbie, e lasciano trasparire una visione del mondo del suo autore abbastanza fuori dalla realtà e figlia di quell'isolamento volontario in cui è sempre vissuto. Quello a cui manca principalmente a questo film è una sceneggiatura che stia in piedi, e che non faccia sembrare il film un mero collage di belle immagini da cartolina. Ciò che è innegabile è la maestria di Malick nello storytelling (capacità sempre più rara ormai), capace di fare entrare nel mondo di questi personaggi praticamente senza l'uso di parole (il film è in gran parte muto, e i dialoghi sono appena abbozzati). Non è un brutto film, sia chiaro, anzi. Il gusto e la personalità di Malick sono unici e ci sono tutti. Il problema è che qui ci sono troppo... Comunque convincentissima buona parte del cast, su tutti la Kurylenko, che oltre ad essere bella in modo imbarazzante dimostra doti non indifferenti. L'unico proprio "meh" è Affleck, che si conferma meglio come regista che come attore. Un ruolo adatto a lui (il suo personaggio è sostanzialmente incapace di esprimere emozioni), ma che risulta davvero recitato in modo scarso, sopratutto a fianco a un colosso come Bardem e la Kurylenko.
In sostanza, gran belle immagini, tanto gusto, ma poca coerenza.

Pacific Rim
PR è tipo la gioia fatta film. E' esattamente, e di più, di quello che ci si aspetta. Solo per metterlo in chiaro, non è il nuovo Star Wars o il nuovo Top Gun, come è stato descritto dal buon RRobe, ma è un film di cui sicuramente si parlerà e che diventerà il termine di paragone per i film di questo tipo.
Un film non certo perfetto, soprattutto a livello di sceneggiatura (ci sono alcune forzature decisamente evidenti e un generale abuso di parecchi clichè), ma girato con una maestria, un affetto per il tema e un gusto per il divertimento più puro rari. In sostanza è il sogno di ogni bambino nato negli anni '80, la perfetta trasposizione degli universi robotici e mostruosi tipici della cultura nipponica (che viene tributata, non meramente saccheggiata dal film), girato da un regista non solo sa fare il suo lavoro, ma che queste cose le ama davvero. Il comparto tecnico è davvero esagerato, a partire da una stereoscopia efficacissima e praticamente perfetta (e, incredibilmente, riconvertita), che permea tutto il film. Il tutto sembra davvero estremamente credibile (ed essendo in un film che parla di giganteschi mostri alieni provienienti dall'oceano combattuti con giganteschi robot, è tutto dire), ed da notare la cura nei dettagli, come ad esempio le ammaccature che si vedono sui robot e sulle armature dei piloti, segno delle continue lotte. Pregevole anche la rapida introduzione iniziale, che racconta tutto senza perdere tempo, per catapultare lo spettatore da subito nell'universo raccontato. La trama risulta tra l'altro molto buona (non impeccabile, ripeto), con dei buoni personaggi, basati palesemente su stereotipi tipici dell'animazione giapponese, ma perfettamente funzionali al contesto. Su tutti spicca il personaggio (e l'interpretazione) di Ron Perlman, che si divora la scena risultando a mani basse il più memorabile (nonostante il poco screen time).
Con questo film, se servisse, ci dimenticheremo tutti del freddo e confusionario Transformers di Bay...

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